Storia del T.D.O.

Il Tiro Dinamico Operativo® nacque in Florida verso la fine degli anni Ottanta ad opera di Tony Zanti, allora impegnato a tracciare i rudimenti di un Sistema Operativo alternativo ai Metodi comunemente ritenuti validi e insegnati nelle Scuole militari e di Polizia.

Il nome originale del Sistema Operativo in oggetto è TPS (Tactical Protective System®), di cui la Disciplina di Tiro Operativo DCS (Dynamic Combat Shooting®) è parte e di cui il Tiro Dinamico Operativo® divenne fedele traduzione, benchè abbia subito una inevitabile evoluzione negli anni.

Il TPS rappresenta il Sistema Ergonomico per eccellenza, che indirizza l'Operatore verso l'utilizzo consapevole del proprio rapporto biometrico con gli Strumenti (armi, accessori ed equipaggiamento), il Contesto Tattico (il terreno, i ripari, l'ambiente e i suoi occupanti) e l'Avversario (le sue risorse e tempo e distanza che lo separano da questi).

Il Tiro Dinamico Operativo® si occupa dell'Addestramento alla Difesa Armata e si fonda su tre valori fondamentali, che ne costituiscono il motto e che - più o meno incidentalmente - formano l'acronimo TPS:

  • Tactics
  • Performance
  • Survival

Di qui si capisce che non ci troviamo di fronte ad un fenomeno sportivo, che sarebbe altrimenti orientato esclusivamente a produrre un punteggio sul bersaglio ed una classifica dei partecipanti.

Infatti, il motto della IPSC americana, DVC (Diligentia, Vis, Celeritas: Precisione, Potenza e Velocità), che rappresenta l'unica ragione dell'esistenza del Tiro "pratico", è contenuto nella parola Performance.

E' naturale che l'Operatore impieghi un tiro preciso (altrimenti dovrà continuare a sparare, con grave pericolo per sé e gli astanti) e una munizione potente (che arresti immediatamente l'azione offensiva), nel minor tempo possibile (senza dubbio alcuno!). Certamente!

Ciò, però, costituisce la Performance, ossia l'esecuzione ottimale del compito operativo. E allora, le Tattiche e la Sopravvivenza cui fa riferimento il Tiro Dinamico Operativo®, sono superflue?

Si consideri che il partecipante ad una gara di Tiro Dinamico Sportivo, il quale si arrovella ad aggiudicarsi un posto importante in classifica, pensa esclusivamente a piazzare i proiettili della propria arma in posizione centrale sul bersaglio: è lo scopo del Tiro ludico (IPSC, IDPA, TDS, ecc.). Questo va bene per lo sportivo, ma è assolutamente deleterio per l'Operatore, il quale dovrà assumere un comportamento tattico volto alla sopravvivenza durante l'evento reale.

Ben venga la precisione del tiro, ma vi sono ben più importanti parametri cui rivolgere la propria attenzione: le Tattiche Operative (reattive, difensive e dinamiche), mediante le quali l'Operatore reagirà positivamente alla minaccia criminale o comunque ostile.

Quali sono le Tattiche Operative promulgate dal TDO, quindi?

Esse sono evidenti dalla enunciazione dei principi fondamentali del TDO:

  • La validità tattica del Tiro durante l'azione o la reazione (mediante l'utilizzo del Riparo e/o delle Tattiche Dinamiche).
  • Il concetto del Bersaglio Armato.
  • L'applicazione pratica del Sistema ergonomico (TPS), da cui scaturiscono Tecniche Dinamiche e Reattive di Tiro e Tattiche Operative innovative.

Il TDO, quindi, attraverso l'introduzione di Tecniche e Tattiche volte alla Sopravvivenza dell' Operatore, costituisce l'Addestramento Operativo più concreto che questi possa svolgere.